Proiezione “Amore immenso amore” di Salvatore Garau+ concerto di Bill Laurance
Amore immenso amore
Nel suggestivo e rigenerante spazio della Chiesa di Santa Chiara assisteremo al concerto di Bill Laurance e alla proiezione dell’opera video di Garau. La scelta della location non è casuale: Dromos ha individuato la Chiesa come il luogo ideale per un evento che vuole essere un’occasione di connessione e incontro, all’insegna dell’Arte, della Musica e, soprattutto, dell’amore.
E di amore sono infuse, in un contesto contemporaneo, le due sculture invisibili intitolate proprio Amore immenso Amore, installate a Gerusalemme, luogo simbolo delle atrocità di tutte le guerre, una davanti al Muro del Pianto e una sulla Spianata delle Moschee. Le opere, frutto dell’estro eclettico e lungimirante di Salvatore Garau, invitato come artista simbolo di quel cambiamento dinamico e fattivo che tende verso la pace e il dialogo, testimoniano, soprattutto in quei luoghi devastati dall’odio e dal sopruso, il valore dell’amore. I cerchi non circoscrivono uno spazio vuoto ma spazio da inventare, «cuore bianco come la neve» che ognuno riempie con le forme create dal «carico» che si porta dentro. Non due sculture immateriali, quindi, ma tante sculture quante l’occhio, puro o perverso dell’uomo, riesce a creare. Assenza di materia, come dice lo stesso artista, che si pone «come atto d’amore verso il non conosciuto e verso il mistero al quale quasi l’intera Umanità si affida».
Compositore e pianista inglese, Bill Laurance ha elaborato nel tempo uno stile personale dando prova di solidità tecnica. È un membro degli Snarky Puppy, un collettivo musicale con sede a Brooklyn noto per la sua fusione di jazz, funk e world music. La sua carriera solista ha visto una serie di album acclamati dalla critica, tra cui Flint (2014), Aftersun (2016) e Cables (2019); quest’ultimo vede Laurance impegnato a suonare ogni strumento. È dello scorso aprile “Bloom”, disco che segna una transizione significativa nella carriera del quarantatreenne musicista inglese, passando dalla più piccola possibile forma di interazione musicale a un formato di larga scala.