Itinerari

Eleonora Giudicessa d’Arborea e le sue chiese

Nel 1376 salì al trono arborense il figlio primogenito di Mariano IV, Ugone III de Bas-Serra. Valente uomo d’azione, diede prova di notevoli capacità legislative e emanò alcune ordinanze per la città di Sassari e inasprì alcune pene contenute nella Carta de Logu. 

Ugone III, insieme alla sua unica figlia, Benedetta, nel 1383 venne assassinato durante un tumulto. In seguito all’accaduto, venne chiamata a governare sua sorella, Eleonora de Bas-Serra, che intorno al 1376 aveva sposato il genovese Brancaleone Doria. Dall’unione matrimoniale col nobile Doria erano nati due figli maschi, Federico e Mariano. Eleonora regnò come giudicessa “reggente” e non di diritto, in quanto così era previsto dalla legislazione sarda medievale, in nome e per conto dei figli minorenni.

L’itinerario

L’itinerario prevede la visita dei luoghi che testimoniano il glorioso Medioevo giudicale di Oristano.

Partendo dalla Chiesa e Ospedale di Sant’Antonio, appartenenti al secolo XIV, proseguendo per la Chiesa di San Francesco, a cavallo dei secoli XIII-XIX, la Chiesa Cattedrale di Santa Maria Assunta, risalente ai secoli XIV-XVIII, la Chiesa di Santa Chiara, del secolo XIV, la Piazza de Sa Majoria, del secolo XIII, ossia l’attuale piazza Manno, dove si trovavano il Castello giudicale, la Torre di San Filippo e la Porta Mari e la Chiesa di San Martino, del secolo XIII extra muros, è possibile rievocare fatti e personaggi di una delle età più floride della città.

Testimonianze dell’epoca giudicale scolpite nelle pietre delle chiese, come la lapide di Filippo Mameli nel Duomo e l’epigrafe di Costanza di Saluzzo nella chiesa di Santa Chiara, si uniscono ai simboli medievali rappresentati dalle mura e dalle torri ancora integre.

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Chiesa e Monastero di San Francesco

📍 Via Duomo, 10

Il convento di San Francesco citato nel testamento del giudice d’Arborea Ugone II del 1335,  fu testimone di importanti momenti storici della vita politica e religiosa del giudicato d’Arborea. Nel refettorio dei frati erano infatti solite riunirsi le massime autorità del regno arborense e nella stessa aula venne firmato il trattato di pace nel 1388 tra Eleonora e il re catalano-aragonese. Nella chiesa trova collocazione particolare il celebre crocifisso, detto di Nicodemo, scultura policroma, creduta in prevalenza di scuola valenzana e di sicura ispirazione renana, datato 1300.

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Cattedrale di Santa Maria Assunta

📍 Piazza Duomo 

Esempio di Cattedrale suburbana, sorta su una preesistente ecclesia di età bizantina intitolata all’Arcangelo Michele, il Duomo della Vergine Assunta presenta oggi parte dell’annessa area funeraria dell’antica chiesa. Il primo documento attestante l’esistenza della chiesa intitolata a Santa Maria è datato 20 febbraio 1192. Il Duomo attuale, costruito all’interno secondo gli schemi di un elegante barocco piemontese negli anni 1729-1745, custodisce la cappella con le reliquie di Sant’Archelao, patrono della città e della diocesi.

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Chiesa di S. Chiara

📍 Via Santa Chiara

Il complesso conventuale di Santa Chiara, edificato nel 1343 per opera del re Pietro III d’Arborea, fu eretto sulla preesistente chiesa di San Vincenzo. All’interno della chiesa un’importante epigrafe latina documenta la sepoltura di Costanza di Saluzzo, vedova del sovrano Pietro III, morta il 18 febbraio 1348. All’interno della chiesa, in forme gotiche, si conserva l’abside e non pochi resti dei fianchi e dell’antico monastero. Nell’arco dell’abside sono ancora evidenti gli emblemi della famiglia regnante (l’albero deradicato) alternati a quelli statali (i pali d’Aragona). All’interno si custodiscono un frammento di affresco riproducente Mariano IV che pone il primogenito Ugone III sotto la protezione della Santa e la lapide marmorea di riutilizzo dove scolpita l’epigrafe funeraria su menzionata.

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Piazza de Sa Majoria

📍 Piazza Manno

Qui un tempo trovavano residenza i sovrani arborensi di Oristano. Il palazzo regio era suddiviso in diversi settori, di cui uno riservato esclusivamente a residenza privata del giudice e della sua famiglia e un altro di rappresentanza e uffici. Dall’esame comparato del materiale documentario si evince che si accedeva alla piazza de sa Majoria attraverso due porte, una al di sotto della torre di San Filippo e un’altra, Porta Mari, poco distante, lungo la cortina muraria che si dirigeva verso nord – ovest. La porta situata sotto la torre di San Filippo consentiva la comunicazione diretta con il castello dei giudici. Il castello e l’adiacente Porta Mari, usati in seguito come caserma e prigione, furono abbattuti all’inizio del 1900 per far posto, nell’attuale piazza Manno, alle carceri giudiziarie.

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Chiesa di San Martino

📍 Via San Martino

La chiesa, di origine medievale come indicano gli stemmi giudicali con i pali d’Aragona affiancati all’albero sradicato d’Arborea scolpiti in un capitello, figura per la prima volta in un atto di donazione del 1228 del giudice d’Arborea Pietro II e della moglie Diana. Il 29 marzo 1410 l’edificio sacro accolse la stesura del Trattato della Pace di San Martino con cui il Regno d’Aragona, vincitore nella sanguinosa battaglia di Sanluri del 1409, decretò la fine di fatto del giudicato d’Arborea. La chiesa è posta accanto a quello che fu un convento prima benedettino, in seguito domenicano, e probabilmente anche scuola e poi ospedale con l’ordine degli Ospedalieri. All’interno si trova la cappella della Madonna del Rosario che anticamente ospitava i condannati a morte la notte prima dell’esecuzione.

Casa di Eleonora Oristano

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Casa di Eleonora

📍 Via San Martino

Sull’attuale via Parpaglia si trova la “Casa di Eleonora”, cosiddetta perché tradizionalmente reputata di epoca giudicale. In realtà si tratta di uno dei rari esempi di architettura civile eretti a fine Cinquecento, particolarmente significativo perché legato a un momento di stasi edilizia che vede Oristano in fase di inarrestabile declino. Il lungo prospetto è percorso da una cornice aggettante articolata su due livelli differenti, su di essa si impostano le finestre del piano nobile con mostre intagliate in pietra trachitica verde. Quelle della zona più bassa presentano esili semicolonne con un intaglio che ripete nodi vasiformi affrontati e decorati a baccelli, analoghi a quelli del timpano triangolare poggiante su capitelli fitomorfi.

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Statua di Eleonora d'Arborea

📍 Piazza Eleonora 

La piazza più rappresentativa della città arborense, collocata nel cuore del centro storico, ha un’impronta classicista tipica della prima metà dell’Ottocento. Su di essa si affacciano alcuni dei più significativi edifici della città. Sul lato nord il complesso architettonico degli Scolopi (oggi adibito a Palazzo Civico), all’angolo del corso Umberto I l’elegante palazzo Corrias-Carta e l’ex palazzo municipale (oggi adibito a sede dell’Ufficio tecnico comunale). Al lato opposto merita una menzione il settecentesco palazzo Mameli dai raffinati balconcini in ferro battuto. Al centro della piazza è collocato il monumento a Eleonora d’Arborea, opera accademica e celebrativa di due artisti fiorentini, lo scultore Ulisse Cambi e l’architetto Mariano Falcini. La statua della giudicessa fu inaugurata il 22 maggio 1881.