Itinerari

Itinerario in Bicicletta: Archeobike Tirso (variante 2)

Con l’itinerario storico culturale che verrà presentato nei prossimi paragrafi, si arricchisce la conoscenza del vasto territorio che incornicia la città di Oristano fra graziose chiesette campestri che narrano una storia secolare, imponenti nuraghi e antichi novenari abbandonati.

Zerfaliu, Villanova Truschedu, Bauladu e Solarussa sono i comuni che vengono attraversati alla scoperta della storia millenaria del Campidano in cui sorge Oristano.

Quello che vedremo in questo articolo è una variante di un itinerario già presentato in un articolo precedente. Il primo itinerario è infatti la base di partenza di una variante che approfondisce la conoscenza dei novenari sardi legati all’eterna necessità dell’uomo di raffrontarsi con il trascendente.

Il percorso

Il percorso completo misura circa 40 km, quasi tutto su comode sterrate, alternate a rari, ma necessari, tratti d’asfalto. Il dislivello accumulato si aggira attorno ai 100 metri.

Si raccomanda il rispetto del codice della strada e prudenza in particolar modo nei tratti asfaltati e dentro i centri abitati.

Durante la percorrenza non si incontrano cani, ma si attraversano zone in cui sono presenti aziende e qualche possibile gregge al pascolo.

1

La partenza

Si parte dalla Chiesa della Maddalena, alla periferia di Silì, e seguendo una strada sterrata, si raggiunge subito l’argine sinistro del Tirso e, pedalando, si risale il corso del fiume.

Coordinate: 39°54’57″N / 8°36’49″E

2

Simaxis

Lasciato sulla destra l’edificio della dismessa stazione ferroviaria di Simaxis si raggiunge, dopo circa 6 km, il “ponte in ferro”, sulla S.P. 15, risalente alla seconda metà del XIX secolo, e all’ingresso del paese di Simaxis si imbocca uno stradello sterrato che porta alla prima tappa dell’itinerario.

Coordinate: 39°55’40″N  /8°40’2″E – Stazione ferroviaria dismessa

Coordinate: 39°55’58″N / 8°40’20″E – Ponte in ferro

3

San Vero Congius

In realtà non ci si trova nell’odierna ubicazione del paese, sulla S.S. 388, ma nell’area dove Simaxis era anticamente situato, lungo la S.P. 9, come dimostra la presenza di ben due edifici chiesastici. Le chiese sono intitolate una a San Nicolao, vescovo di Mira, e l’altra a San Teodoro, entrambe sul bordo della già citata S.P. 9, distanti solo poche decine di metri l’una dall’altra. Nel 2014 entrambe le chiese sono state inserite nella lista dei Beni dichiarati di interesse culturale.

Coordinate: 39°56’48″N / 8°42’29″E – chiesa di San Teodoro

Coordinate: 39°56’48″N / 8°42’28″E – chiesa di San Nicola o Nicolò

4

Zerfaliu

Con un breve trasferimento su asfalto di 2 km si raggiunge la periferia meridionale di Zerfaliu, dove si incontra la chiesa di San Giovanni Battista, eretta nel XIII secolo sull’area di una necropoli romana. Evidente l’ampliamento a cui questa fu sottoposta: la differenza tra le due fabbriche è talmente netta da permettere di ipotizzare facilmente le dimensioni originarie dell’edificio. Al muretto che delimita il sagrato della chiesa sono posate diverse antiche lapidi, a testimoniare la continuità d’uso come area cimiteriale. All’interno del paese si trova anche l’arco pisano a sesto acuto con il campanile a vela, ultimo residuo visibile della chiesa originaria, risalente al XI secolo.

Coordinate: 39°57’23″N / 8°42’27″E – San Giovanni

Coordinate: 39°57’30″N / 8°42’26″E – Arco Pisano

5

SOLARUSSA

Attraversando il paese in direzione Nord si raggiunge l’agro di Solarussa dove si trova l’area archeologica di Pidighi, a nord-est del paese, raggiungibile da una sterrata; il sito si compone di una fonte sacra, di un esteso villaggio e di un nuraghe. L’area è stata parzialmente scavata e documentata da diverse pubblicazioni che ne hanno descritto la cronologia e la probabile notevole estensione. 

Coordinate: 39°59’57″N / 8°42’4″E – Villaggio

Coordinate: 39°59’57″N / 8°42’8″E – Fonte

6

BAULADU (ZINNURI)

Dopo aver visitato Pidighi è possibile proseguire lungo la strada sterrata che corre lungo il muretto di confine dell’area archeologica fino a raggiungere l’accesso alla strada comunale Bauladu – Zinnuri (circa 2 km). Da qui svoltando a destra si affronta una salita in asfalto di circa 800 metri al termine della quale si arriva alla fonte di Zinnuri. Immersa nel verde del parco comunale, la fonte offre uno spettacolo di rara bellezza e rappresenta il luogo ideale per una sosta. La fonte viene definita nuragica, forse per la presenza di un nuraghe (chiamato Zinnuri) a poca distanza dall’area del parco. Difficile, tuttavia, dare una datazione certa alla fonte. È tuttavia molto probabile che gli antichi abitanti della zona conoscessero e utilizzassero l’acqua della sorgente.

7

BAULADU (SANTA BARBARA DE TURRE)

Dall’area del parco di Zinnuri si torna indietro sulla strada comunale appena percorsa, stavolta in discesa, per circa 2 km fino a trovare, sulla destra, una sterrata che sale verso le colline. Poco prima di giungere alla terza tappa dell’itinerario, volgendo lo sguardo alla propria destra è possibile notare la cavità di una domus de janas, testimonianza di un’antica frequentazione del sito. Al termine della salita si giunge al sito di Santa Barbara de Turre, composto da un nuraghe, un villaggio e una necropoli nel quale è stata recentemente scoperta  una sepoltura inviolata di difficile datazione. Poco più a nord del sito si trova la graziosa chiesetta campestre di Santa Vittoria, ubicata sulla cima di un colle dal quale ammirare uno sconfinato panorama.

8

SIAMAGGIORE

Ripercorrendo la strada a ritroso fino a Solarussa verso Siamaggiore comincia il tragitto di rientro verso Oristano, si attraversa l’abitato di Siamaggiore e si raggiunge l’ultima tappa dell’itinerario nel territorio di Siamaggiore. La piccola chiesa campestre di San Ciriaco (Santu Triagus, in lingua sarda) si trova a poco più di 1 km a sud del paese. Anche questo edificio, nel 2014, è stato inserito in una relazione storico-artistica da parte del Ministero dei beni culturali corredata da una bibliografia essenziale.

Coordinate: 39°56’40″N / 8°38’8″E